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venerdì 10 agosto 2012

Analisi connotativa

PARTE 3:  ANALISI CONNOTATIVA


Rappresenta la parte finale dell'analisi testuale.
Solitamente, nei testi proposti che portano il nome di "analisi testuale" è possibile avere, in versione facilitata, una  sorta di "scaletta", di domande che la persona che propone questo esercizio aggiunge, ai fini di una facilitazione del compito.
In genere,  le domande prendono elementi dell'analisi denotativa (ovvero che cosa?) e formale (come?).
Tutto avviene per rendere le cose più semplici, almeno in apparenza. Dipende da chi propone le domande, dalla sua competenza.
Personalmente, diffido da questo genere di approccio.
Uno schema agevolato può essere utile a chi ha già una qualche esperienza in merito.
Coloro che non conoscono l'analisi del testo,invece, non traggono a mio parere, i medesimi vantaggi. Abituandosi a questa serie di domande, nel momento in cui dovranno affrontare un testo vero, si troveranno impossibilitati a fare quello che, grazie allo schema, facevano in precedenza e,considerando che, data l'arbitrarietà delle domande, tutto dipende dalla bravura dell'autore del test, chi vi si deve sottoporre è del tutto inerme a questo genere di condotta.  Ne consegue che una minima conoscenza su come debba essere fatta l'analisi di un testo, toglie questo tipo d'imbarazzi.


VA BENE, MA COME SI FA L'ANALISI CONNOTATIVA?

Se vogliamo riprendere le domande precedenti, possiamo dire che l'analisi connotativa risponde alla domanda perche?
Avviene necessariamente dopo l'analisi denotativa e quella formale...e non senza ragione.
Le prime due hanno lo scopo di creare una familiarità con il documento le cui caratteristiche non sono mai accessibili nell'immediato, anche se talvolta le apparenze ingannano.
L'analisi connotativa riprende le prime due.
Dall'analisi denotativa, a partire dal che cosa?, enuncia l'argomento del testo, mentre da quella formale riprende le figure usate per la sua creazione.
L'analisi connotativa va oltre il testo, esplorando tutto l'universo dell'autore: dalle sue influenze letterarie alla particolare concezione poetica che questi ha, alla sua relazione con il momento storico in cui egli scrive. Vi sono molti elementi, molte sfumature che danno al testo una significato ben definito. Il compito dell'analisi connotativa è quello di delineare tutto questo.
Va dal linguaggio usato,mai casuale, alle tecniche individuate nell'analisi formale. E'il collante dell'analisi del testo e quello che davvero rende tale un commento. Spesso ci si limita all'analisi connotativa e basta, a volte si aggiunge l'analisi formale, trascurando quella denotativa. Io terrei le quattro parti (analisi denotativa, parafrasi, analisi formale e analisi connotativa) separate, al fine di non creare inutili ripetizioni ed una generale confusione da parte di chi si occupa di capire un testo letterario.
Mescolare queste parti va bene per chi ormai conosce il metodo ma è controproducente per chi lo ignora, dal momento che si ficisce per fare qualcosa senza sapere di cosa si sta parlando.

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