DACIA MARAINI "LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA"
Ho un'autentica passione per i libri che hanno come protagoniste le donne. Chiamatemi femminista, se lo volete, non mi offendo. Onestamente è un termine che non sento come insulto per cui non vedo perché non usarlo. Ci sono dei romanzi però che, per la loro complessità, entrano nel cuore dei lettori ma non sono alla portata di tutti.
Alle volte, l'impianto narrativo della storia è tale da essere di difficile comprensione.
Questo discorso vale soprattutto per gli autori con un considerevole bagaglio culturale. Ci sono libri e libri ma questo romanzo, a mio modesto parere, merita di essere letto. Narra la storia di una giovane aristocratica siciliana del 1700 che, diventata improvvisamente sordomuta in tenerissima età, viene data in sposa ad un anziano zio. Il suo matrimonio è senza amore né affetti. Marianna, rinchiusa nell'isolamento della sua menomazione, è lontana dai figli che deve partorire per il marito e da quest'ultimo che l'ha sposata per avere un erede. La sua unica occupazione è la letteratura. Malgrado sia considerata ritardata, Marianna è una donna dalla personalità forte e volitiva, amante del sapere. Sarà l'incontro con l'amore, rappresentato da un bellissimo servo più giovane di lei, a farle pretendere qualcosa di più per sé stessa...e, per farlo, andrà contro tutto e tutti verso un destino assolutamente inatteso. La sua indipendenza sarà conquistata combattendo contro l'opposizione dei figli e dei parenti che la vorrebbero moglie e madre.
CONSIDERAZIONI
Non è un libro facile. Dacia Maraini parla attraverso gli occhi di una sordomuta (alludendo con sottile maestria al motivo del suo mutismo, lo stupro in tenerissima età da parte del futuro marito. Dacia Maraini non indulge sulla cosa. Non è questo il suo intento.) descrivendo la società siciliana in cui vive questa protagonista assolutamente fuori dalle consuetudini.
La critica verso la condizione femminile avviene nel lettore dalla lettura del dialogo dei personaggi che esprimono le loro idee, considerando Marianna una ritardata per il suo handicap. Le relazioni familiari si esprimono con estrema chiarezza: l'amore profondo del padre, misto quasi a sensi di colpa, l'indifferenza materna, l'ostilità dei fratelli che non hanno alcuna considerazione per lei. Il linguaggio è molto curato, anche se l'uso del siciliano, non facilita la comprensione del testo. Io non sono siciliana ma questa cosa non mi ha dato molto fastidio. La violenza che ha causato il mutismo di Marianna, segreto che è stato taciuto da tutta la famiglia che le ha negato la verità sull'accaduto, appare molto sfumato nella lettura ma è comunque interessante vedere la graduale conquista d'indipendenza del personaggio che, malgrado il mutismo riesce ad imporre la sua volontà.
FILM
Nel 1997 è stato prodotto un film, basato su questo libro. E'stato grazie a quella pellicola che ho conosciuto il romanzo. La trama è piuttosto fedele, tranne per alcuni passaggi ma i punti salienti (ovvero che Marianna è muta perché lo zio l'aveva stuprata da bambina, cosa che non gli ha impedito poi di sposarla) ci sono tutti. La cura dei costumi è estremamente lodevole e, per certi versi, è molto più chiaro del libro, che deve creare una società con la parola e non con le immagini. Ho amato anche questo film, cosa strana per chi, come me, è diffidente per la trasposizione cinematografica. Gli attori sono decisamente adatti, con il loro aspetto talvolta grottesco, soprattuto lo zio. Consiglio vivamente sia la lettura che il film, spesso passato su Iris.
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