IL SENSO DELL'ANALISI DEL TESTO. CONSIDERAZIONI
Questa mattina ho letto un articolo sul Corriere della Sera in cui una docente criticava l'organizzazione dell'insegnamento dei temi e dell'analisi testuale. Diceva che la tipologia dell'analisi del testo è diventata ora una sorta di quiz che impedisce ai ragazzi di pensare autonomamente per quanto riguarda le risposte da dare.
E'un'osservazione oggettivamente corretta, anche perché il tema sta diventando sempre di più un qualcosa di meccanico e poco appetibile per lo studente. Non invoglia ad una riflessione sui temi trattati ma si limita ad una ripetizione delle cose apprese, come fanno i pappagalli.
Lo scopo del tema è ovviamente quello di mettere lo studente nella possibilità di esprimere quanto appreso ma una simile operazione non serve a nulla, se non vi sono le condizioni che lo permettono. Quale è l'effettivo scopo di una prova scritta del genere? E'un'operazione di scrematura dei possibili candidati? Ma, così facendo, in base a quali criteri si opera la selezione degli idonei?
La grammatica non può essere l'unico elemento vincolante. D'altra parte, la valutazione del contenuto è ardua, soprattutto se dall'altra parte non vi è sufficiente elasticità mentale e capacità di accogliere determinate riflessioni anche quando non si condividono.
L'analisi del testo, nella maniera proposta nel tema, evita allo studente di farsi delle idee proprie su una determinata interpretazione del brano analizzato. Attraverso una scaletta già fatta, che è il titolo, non ha bisogno di spremersi le meningi per pensare alle cose da dire...perché sono già lì. Come avrete capito, non ho molta stima di questo tipo di cose.
L'analisi del testo non è solo questo. Serve a far comprendere un brano. Non è un quiz ed è triste vedere che venga sempre meno considerato. In questo modo non si invita a riflettere con la propria testa su determinati argomenti...cosa che la scuola dovrebbe fare.
Nessun commento:
Posta un commento