IL SONETTO
Questo post è dedicato alla poesia e in particolar modo al sonetto. Insieme alla ballata e alla canzone, il sonetto è considerato da Dante una delle forme più alte della poesia, la terza per importanza dopo la canzone e la ballata.
Il sonetto ha una forma piuttosto rigida e, per motivi di praticità, sarà qui trattata prima della canzone. La ragione è che il sonetto ha la forma di una strofa della canzone. Conosciuta questa, si può passare a parlar delle altre.
Forma
Il sonetto è composto da 14 versi e segue questo schema rimico:
Forse perché della fatal quïete A
tu sei l’immago a me sì cara vieni B
o Sera! E quando ti corteggian liete A
4le nubi estive e i zeffiri sereni, B
e quando dal nevoso aere inquïete A
tenebre e lunghe all’universo meni B
sempre scendi invocata, e le secrete A
8vie del mio cor soavemente tieni. B
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme C
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge D
11questo reo tempo, e van con lui le torme C
delle cure onde meco egli si strugge; D
e mentre io guardo la tua pace, dorme C
14quello spirto guerrier ch’entro mi rugge. D
Questo esempio, la famosa poesia foscoliana Alla Sera è un caso tipico. Come possiamo vedere è composta da 4 quartine e due terzine. Le rime sono disposte solitamente secondo questo ordine, anche se vi sono delle variazioni che danno al sonetto definizioni di vario tipo. In questo post, comunque non ne parlerò. Sarebbe come mettere troppa carne al fuoco e non è utile ai fini della conoscenza di questa poesia.
Possiamo comunque dire, senza troppi preamboli che tale distinzione porta ad una separazione interna tra le quartine e le terzine che prendono il nome di due macroaree note come FRONTE e SIRMA.
Questa distinzione rimane anche nella canzone ma al momento non conta molto. Come possiamo vedere, però, qualunque sia la diversa disposizione delle rime, ci troviamo di fronte comunque a 14 endecasillabi. Il sonetto ebbe molta fortuna nella poesia italiana. Non c'è un solo poeta che non abbia affrontato questo tipo di composizione, con risultati vari. E'quindi necessario saper riconoscere questa forma, anche perché sono le poesie più diffuse e studiate.
Il sonetto ha una forma piuttosto rigida e, per motivi di praticità, sarà qui trattata prima della canzone. La ragione è che il sonetto ha la forma di una strofa della canzone. Conosciuta questa, si può passare a parlar delle altre.
Forma
Il sonetto è composto da 14 versi e segue questo schema rimico:
Forse perché della fatal quïete A
tu sei l’immago a me sì cara vieni B
o Sera! E quando ti corteggian liete A
4le nubi estive e i zeffiri sereni, B
e quando dal nevoso aere inquïete A
tenebre e lunghe all’universo meni B
sempre scendi invocata, e le secrete A
8vie del mio cor soavemente tieni. B
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme C
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge D
11questo reo tempo, e van con lui le torme C
delle cure onde meco egli si strugge; D
e mentre io guardo la tua pace, dorme C
14quello spirto guerrier ch’entro mi rugge. D
Questo esempio, la famosa poesia foscoliana Alla Sera è un caso tipico. Come possiamo vedere è composta da 4 quartine e due terzine. Le rime sono disposte solitamente secondo questo ordine, anche se vi sono delle variazioni che danno al sonetto definizioni di vario tipo. In questo post, comunque non ne parlerò. Sarebbe come mettere troppa carne al fuoco e non è utile ai fini della conoscenza di questa poesia.
Possiamo comunque dire, senza troppi preamboli che tale distinzione porta ad una separazione interna tra le quartine e le terzine che prendono il nome di due macroaree note come FRONTE e SIRMA.
Questa distinzione rimane anche nella canzone ma al momento non conta molto. Come possiamo vedere, però, qualunque sia la diversa disposizione delle rime, ci troviamo di fronte comunque a 14 endecasillabi. Il sonetto ebbe molta fortuna nella poesia italiana. Non c'è un solo poeta che non abbia affrontato questo tipo di composizione, con risultati vari. E'quindi necessario saper riconoscere questa forma, anche perché sono le poesie più diffuse e studiate.
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