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Benvenuti al salottoclassico

Dove si parla di tutto e di niente, di libri e di storia, di film e di racconti. Un salotto senza pretese, per chi vuole parlar di cose pesanti e di sciocchezze

martedì 12 novembre 2013

CURSUS HONORUM

CURSUS HONORUM

Il cursus honorum è il percorso politico che ogni cittadino romano era esortato a seguire, per poter svolgere appieno l'officium, ovvero il dovere. 
Ogni carica aveva un limite minimo di età che impediva ai più giovani di accedere, limitando così ogni possibile fenomeno di favoreggiamento, anche se l'influenza della parentela ebbe sempre un grosso peso. In questo modo, si forzava il romano a svolgere prima di tutto le cariche meno prestigiose e importanti per giungere infine a quella più alta, ovvero il consolato o, addirittura, il ruolo di censore.
In ogni caso, nel post che avrete di fronte, voglio parlare della differenza tra CAVALIERI e SENATORI.

Sono i ceti che detenevano il potere a Roma, anche perché solo chi aveva ricchezze considerevoli poteva permettersi di vincere le elezioni e fare carriera politica. In ogni caso, avevano delle differenze interne non di poco conto.
Il ceto senatorio era indubbiamente il più ricco, considerando che l'unica ricchezza conosciuta era quella dei possedimenti terrieri. I vastissimi latifondi dei membri di questa classe sociale rappresentavano un metro di valutazione non di poco conto perché era un bene immobile e quindi sicuro.
Il ceto equestre vantava una rendita leggermente inferiore ed i suoi beni derivavano in massima parte dal commercio e dalle attività che producevano denaro. Essendo queste attività meno sicure, erano soggette a maggiori oscillazioni.

Il cursus honorum senatorio e quello equestre spesso non coincidono e, malgrado le cariche siano spesso equivalenti non c'è modo per un senatore di occupare la carica di un cavaliere. Tutto questo deve essere chiaro. In un primo momento, i cavalieri occuparono un ruolo marginale nella politica, se si parla di cariche...ma ebbero un grandissimo peso se pensiamo che potevano influenzare un senatore piuttosto che un altro con le loro cariche.
Ottaviano e gli imperatori che lo seguirono ebbero buon gioco nel bilanciare il potere senatorio con la presenza dei cavalieri, ai quali davano gli incarichi di maggior peso e concedevano ruoli di forma ai primi. Comunque sia, nel corso del tempo, le due classi finirono con il fondersi insieme, formando un ceto detto optimates. 
Tra le altre cose, la separazione tra senatori e cavalieri riguarda anche la sfera religiosa, con collegia appositi. Per motivi di pratica, parlerò comunque solo del cursus honorum senatorio nella sfera religiosa, perché altrimenti faremo confusione.

sabato 9 novembre 2013

IL CURSUS HONORUM, INTRODUZIONE

IL CURSUS HONORUM

In questo post, parlerò del cursus honorum.
Il cursus honorum è, detta molto sinteticamente, la carriera politica dell'uomo romano e viene riassunta nelle iscrizioni che possiamo ritrovare nelle necropoli e nelle centri abitati. Venivano inoltre aggiunti le eventuali appartenenze a qualche collegio religioso.
Ogni iscrizione era un segno della fama della stirpe, la gens, che così si nobilitava nelle azioni e negli impegni del suo membro. L'epigrafia evidenzia questo percorso, soffermandosi non solo sul nome che indica lo statuus del personaggio, ma anche nella sua carriera.
Un'iscrizione presenta delle caratteristiche non da poco, come:
  1. la lunghezza: un'iscrizione particolarmente precisa nei particolari è indice della ricchezza delle committenze che non risparmiano sull'impiego dei materiali. Potrebbero essere membri della gens, oppure anche delle città che dedicano un'iscrizione onoraria a questi.
  2. la presenza d'incarichi minori: assenti nelle famiglie più prestigiose che appartengono a famiglie con personaggi che sono entrati in politica. Chi è il primo della sua famiglia ad intraprendere il cursus honorum metteva tutti gli incarichi dal primo all'ultimo. Tutto ciò denota l'appartenenza ad una stirpe di lignaggio.
  3. i luoghi: le province non erano tutte uguali ma si distinguevano in senatorie ed equestri. La regione in cui si andava, dopo il consolato, indica se il personaggio dell'iscrizione è un senatore o un cavaliere.
Ovviamente, la distinzione in patrizi e cavalieri si definisce anche in base all'appartenenza ai collegi religiosi, divisi tra quelli peculiari dei senatori e quelli equestri.  L'epigrafia mostra livelli di complessità assai notevoli, anche perché il diritto romano è preciso ai limiti della puntigliosità. Nei limiti del possibile, quindi, analizzerò meglio il percorso, soffermandomi sui vari incarichi volta per volta.

sabato 2 novembre 2013

COTRATTO DI PASSIONE

Recensione: Contratto di passione

Contratto di passione
di Jennifer Probst

Prezzo Brossura: € 13,90
Prezzo E-Book: € 9,99
Editore: Corbaccio
Pagine: 336
Titolo originale: The Marriage Mistake
Genere: Romance contemporaneo

Carolina Conte è innamorata fin da quando era piccola del migliore amico del fratello Michael, Max Gray. Ma benché adesso sia cresciuta, si sia laureata e lavori nell’azienda di Michael di cui Max è CEO, la sua famiglia continua a trattarla come il brutto anatroccolo di casa e Max sembra notarla appena. Finché, complice una conferenza con cena a seguire, Carolina e Max trascorrono insieme una notte di passione cui segue, per imposizione della famiglia, un matrimonio riparatore. Max si sente in trappola, Carolina è furiosa, il matrimonio inizia con una guerra… combattuta in camera da letto senza esclusione di colpi.

RECENSIONE DI VOLPEDORO

Il precedente pezzo è la trascrizione sulla copertina, che ho preso da un altro blog http://www.readingattiffanys.com/2013/10/recensione-contratto-di-passione.html.

Personalmente, questo libro mi è piaciuto. Si capisce che la Probst, da brava americana, non sa un bel niente dell'Italia o, forse, ha visto troppi film del Padrino per non avere un'idea diversa. Questa cosa dei matrimoni riparatori non esiste più in Italia ma se agli americani piace credere una simile fesseria, ben venga. Anche la cosa Pizza &Mandolini è una leggenda metropolitana ma non possiamo pretendere molto. Anche noi abbiamo pregiudizi, no? Passando alla storia, la protagonista è la sorellina minore di Michael, intravista in CONTRATTO FATALE ed il suo amore quasi impossibile per Maximus Gray. Onestamente la trama non ha in sé niente di originale ma la bravura nella narrazione rimedia a questa carenza.
Non si inventa niente ma è anche vero che le parti erotiche sono scritte come devono essere scritte. Il richiamo alle 50 sfumature non manca ma il tono è sempre ironico e lieve. Carolina ha la sindrome della crocerossina e Maximus ha dei lati un po'da mammone ma poteva davvero andare peggio. Nel suo genere, la Probst fa il suo sporco lavoro. Peccato che non ci capisca un'acca dell'Italia.
In ogni caso, i personaggi mantengono un certo grado di simpatia, con i loro difetti e non è poco.
voto: 8

venerdì 1 novembre 2013

FACEBOOK, L'INCOGNITA

Da pochi giorni mi sono messa su facebook...sì, l'ho fatto.
Non è che ne sono molto convinta però. Da brava misantropa come sono, ho un po'di scetticismo per questo strumento. Trovo che sia utile, certo...ma non mi convince molto la cosa delle amicizie. Se non li conosco nemmeno di vista o ho poca confidenza, che lo faccio a fare? No, questa cosetta mi lascia un po'di amaro in bocca. Devo per forza accettare tutte le amicizie che ricevo? Mi sento un po'obbligata e la cosa non mi va molto giù.