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sabato 2 novembre 2013

COTRATTO DI PASSIONE

Recensione: Contratto di passione

Contratto di passione
di Jennifer Probst

Prezzo Brossura: € 13,90
Prezzo E-Book: € 9,99
Editore: Corbaccio
Pagine: 336
Titolo originale: The Marriage Mistake
Genere: Romance contemporaneo

Carolina Conte è innamorata fin da quando era piccola del migliore amico del fratello Michael, Max Gray. Ma benché adesso sia cresciuta, si sia laureata e lavori nell’azienda di Michael di cui Max è CEO, la sua famiglia continua a trattarla come il brutto anatroccolo di casa e Max sembra notarla appena. Finché, complice una conferenza con cena a seguire, Carolina e Max trascorrono insieme una notte di passione cui segue, per imposizione della famiglia, un matrimonio riparatore. Max si sente in trappola, Carolina è furiosa, il matrimonio inizia con una guerra… combattuta in camera da letto senza esclusione di colpi.

RECENSIONE DI VOLPEDORO

Il precedente pezzo è la trascrizione sulla copertina, che ho preso da un altro blog http://www.readingattiffanys.com/2013/10/recensione-contratto-di-passione.html.

Personalmente, questo libro mi è piaciuto. Si capisce che la Probst, da brava americana, non sa un bel niente dell'Italia o, forse, ha visto troppi film del Padrino per non avere un'idea diversa. Questa cosa dei matrimoni riparatori non esiste più in Italia ma se agli americani piace credere una simile fesseria, ben venga. Anche la cosa Pizza &Mandolini è una leggenda metropolitana ma non possiamo pretendere molto. Anche noi abbiamo pregiudizi, no? Passando alla storia, la protagonista è la sorellina minore di Michael, intravista in CONTRATTO FATALE ed il suo amore quasi impossibile per Maximus Gray. Onestamente la trama non ha in sé niente di originale ma la bravura nella narrazione rimedia a questa carenza.
Non si inventa niente ma è anche vero che le parti erotiche sono scritte come devono essere scritte. Il richiamo alle 50 sfumature non manca ma il tono è sempre ironico e lieve. Carolina ha la sindrome della crocerossina e Maximus ha dei lati un po'da mammone ma poteva davvero andare peggio. Nel suo genere, la Probst fa il suo sporco lavoro. Peccato che non ci capisca un'acca dell'Italia.
In ogni caso, i personaggi mantengono un certo grado di simpatia, con i loro difetti e non è poco.
voto: 8

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