ATEO O CATTOLICO NON PRATICANTE SONO DAVVERO SINONIMI?
Tempo fa, conversando con una mia cugina, mi è capitato di discutere sulla religione.
Io, per motivi di chiarezza, le ho detto che ero cattolica non praticante. Mia cugina, allora, sentendo queste parole, ha detto. sorridendo, che questa è una scusa per non dire che ero atea. Atea inconsapevole per la precisione.
Questa discussione, allora mi ha dato da pensare.
Alcune risposte su internet mi hanno dato risposte analoghe.
Io però non sono d'accordo su questa suddivisione tanto settaria. Stando così, l'accezione di cattolico non praticante assume quasi la parvenza di un'ignavo, di chi non ha il coraggio di credere fino in fondo in una determinata religione e ai sui dogmi.
Devo quindi dissentire su diversi punti.
Innanzitutto, l'ateo crede che non vi sia una divinità e rappresenta, sotto un certo punto di vista, una sorta di religione. Se io credo che non è, credo comunque in qualcosa.
E'una dimensione ALTRA rispetto a qualsiasi altro credo.
Il cattolico non praticante non è ateo.
Crede in Dio ma non si riconosce nella Chiesa. E'disgustato dalla corruzione che emerge dagli eventuali scandali e dalle derive reazionarie di certe posizioni. Magari, come nel mio caso, è favorevole all'aborto e questo è contrario alle posizioni più radicali. Proprio per queste divergenze, il suo pensiero non è completamente in linea con quello della dottrina. Da questo deriva la seguente definizione.
Io non penso che i due termini siano sinonimi e non credo nemmeno che vi si debba leggere qualche traccia di codardia nel non prendere quella posizione piuttosto che l'altra. I cattolici praticanti possono pensare ciò che vogliono ma non è la stessa cosa.
Pensare il contrario vorrebbe dire "fare di tutta l'erba un fascio", mischiare cose diverse in un unico minestrone. Non sono per niente d'accordo con chi sostiene che il cattolico non praticante sia un ateo inconsapevole. Lo sviluppo di un pensiero critico è alla base di ogni ragionamento.
Il credere o meno ha senso nella misura in cui tale scelta soddisfi la propria personale esigenza. Accettare senza consapevolezza o sparare giudizi su una cosa che non condividiamo non è un buon modo per risolvere una potenziale discussione. Il sinonimo peraltro deve essere semanticamente attinente al campo del nome con cui ha un significato simile ma non uguale.
Vi sembra, forse, che chi non crede in Dio sia uguale a chi, pur credendoci, non crede nelle gerarchie della Chiesa?
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