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L'immagine è presa da Wikipedia Ricostruzione di un Tribuno Angusticlavio (Gruppo Legio XXX Ulpia Traiana Victrix) |
Tappa fondamentale del cursus honorum del cittadino romano era il servizio militare.
La leva, se così vogliamo chiamarla, avveniva intorno ai 17 anni, poco dopo la cerimonia che riconosceva il romano come un adulto. In considerazione dello status sociale di partenza, il giovane romano di buona famiglia entrava nel corpo degli equites, ovvero dei cavalieri.
Se si trattava di un rampollo di buona famiglia, poteva entrare nello staff del generale, spesso legato a lui da vincoli di parentela ed amicizia. Il nepotismo non condannato all'epoca, anzi. Poteva essere considerato una prassi. E'possibile vedere questo fenomeno nelle iscrizioni. L'homo novus, infatti, mette in evidenza tutto il cursus honorum, sottolineandone ogni passaggio.
Il giovane che ha antenati illustri, e dunque una strada più spianata, avrà iscrizioni assai meno estese.
Il massimo della carriera in questa fase è ricoprire il ruolo di tribunus militum.
CHE COS'E' IL TRIBUNUS MILITUM?
Il tribunus militum è fondamentalmente un ufficiale. La carica durava normalmente due o tre anni ed erano un passo ambito per ogni carriera politica di un certo prestigio.
Esistevano due tipi di tribuni: il tribuno laticlavius ed il tribuno angusticlavius. Il primo era di ceto senatorio e si distingueva dal secondo, di rango equestre, dall'ampiezza della striscia di porpora del suo abito. In entrambi i casi erano comunque una presenza d'obbligo nell'esercito. Erano eletti dopo i consoli nel numero di 24. I sei tribuni per legione sopravvissero anche dopo la riforma mariana dell'esercito, con l'introduzione di soldati professionisti. Sotto il legato c'era il tribuno laticlavius e sotto di lui gli angusticlavi. L'età minima per essere tribuno laticlavius era 20 anni e durava dai 5 ai 10 anni di servizio.
I 24 tribuni erano infatti ripartiti nel seguente modo : 14 con 5 anni di servizio e 10 con 10 anni di servizio.
Occorre dire che, per i senatori, dopo questa carica si aprivano le porte della carriera politica vera e propria.
In seguito il loro utilizzo si diversificò.
A partire dall'età del Principato, il tribunus venne impiegato come ufficiale superiore. Un compito assai frequente era quello di guidare le coortes dei vigili.
Il tribuno angusticlavius, per parte sua, rivestiva il secondo ruolo, per ordine di comando, nelle militiae equestris sotto l'imperatore Claudio, ed era più importante del prefetto della coorte ausiliaria ma meno della prefettura d'ala.
Il suo nome era tribunus cohortis milliariae
CONCLUSIONE
L'uomo romano, dal Mos Maiorum, aveva ereditato l'attitudine ad essere un contadino, un uomo partecipe della vita politica e, all'occorrenza un soldato, nel momento in cui la terra dove viveva fosse in pericolo. Il cursus honorum eredita questa ideologia ed era impossibile, per chiunque volesse accedere alla politica, sottrarsi a questo tipo d'impostazione.
Nemmeno i figli di senatori e cavalieri potevano sottrarsi a questa pratica che, a discapito dell'ascesa dell'esercito di professione, non venne mai abbandonata. Potevano ridurre gli anni di servizio con mansioni più leggere...ma doveva comunque essere chiaro il soggetto avesse lavorato nell'esercito. In sintesi, anche con le raccomandazioni, il romano doveva comunque fare il suo dovere.
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