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sabato 1 giugno 2013

NETIQUETTE E FORUM

A chi di voi è capitato di essere bannato a sua insaputa?
Pochi giorni fa ho sperimentato questa misura da parte di un forum di cui non intendo citare il nome. Avevo fatto un intervento di cui mi ero pentita quasi subito e che avevo cancellato nemmeno un'ora dopo. Malgrado abbia fatto questa mossa sono stata sommersa dagli insulti più vari, benché abbia usato il linguaggio più delicato possibile.
Cosa è successo?
La discussione era sui matrimoni gay e le adozioni ad opera degli omosessuali: sì o no? Si tratta di quelle domande che hanno la risposta scontata, pena l'eliminazione virtuale dalla rete. Avevo letto le risposte e non mi soddisfacevano. Mancavano dati, rimanendo sul piano puramente astratto. Io, abituata per vocazione storica a guardare l'aspetto pratico, pur non dichiarando la mia opposizione (perché non è così. Io sono favorevole con riserva e finché non mi chiariscono i punti che mi convincono poco non posso dare l'ok) ho avanzato delle perplessità, chiarendo che non ero esperta della cosa. Col senno di poi, mi sono pentita di aver espresso la mia opinione...ma avevo fiducia sul fatto che mi spiegassero dove avevo sbagliato questo ragionamento e mi chiarissero questi punti, in modo da dare una spinta costruttiva alla discussione del forum e decidere la mia posizione definitiva.

E che hai detto?
Faccio l'elenco, va:
  1. Mi spiazza un po' vedere due uomini o due donne che si baciano, come mi imbarazzano a vedere due di sesso diverso pomiciare in pubblico. Questioni di timidezza personale. Non ho comunque niente in contrario sul fatto che due debbano stare insieme. E'la loro vita privata, che me ne frega?
  2. Storicamente, dato che non ci sono saggi storici e documenti dell'epoca che lo testimoniano, non ci sono testimoni scritti che dimostrino la presenza in tempi passati di coppie gay che hanno cresciuto dei figli...guardate l'opac per vedere se ci sono testi in merito. A me ha dato 0 risultati.
  3. Il matrimonio gay, con la crisi in atto, potrebbe essere considerato negativamente in quanto le coppie sul piano economico, potrebbero essere viste come concorrenti delle coppie di fatto, con conseguente attrito sociale su questioni come la casa pubblica ecc...quindi occorre cautela e passare gradatamente, per esempio attuando le misure come la possibilità di curare il partner malato, che non costano nulla alle tasche statali per poi passare alla questione economica passata la crisi.
  4. Lo Stato deve usare molto tatto nel trattare i figli che vengono adottati dalle coppie gay. Non essendoci testimonianze scritte passate, occorre cautela per evitare che i primi vengano presi di mira per questioni omofobe, magari creando centri di ascolto appositi e vigilando almeno agli inizi sulle prime famiglie così composte per valutare l'impatto sul campo.
E che è successo?

E'suonata l'apocalisse. Mi hanno dato dell'omofoba, del troll (di cui ho scoperto il significato solo ora), dell'ignorante, della razzista e della nazista nonché dalle vedute strette e portatrice di notizie false e di scarsa intelligenza. Ovviamente ci sono rimasta da schifo perché non è vero. Invece di darmi delle risposte, ho ottenuto una reazione sprezzante, ostile e offensiva. Un po'me la sono meritata perché, presa dalla consapevolezza che era una tematica scottante ho usato un linguaggio che poteva essere benissimo frainteso e che avevo scelto per una sorta di remora interiore (quello che sto per dire è maleducato?)...ma è stato come gettare benzina sul fuoco.

Minchia. E che hai fatto?

Ho provato a difendermi ma questo è servito solo a fomentare gli animi. Ho fatto due interventi (DUE, ZWEI, TWO) senza usare un linguaggio volgare, nella speranza che mi dessero delle spiegazioni ma ho ottenuto solo insulti. Nemmeno essere educata è servito...anzi. Gli altri partecipanti al forum si sono sentiti in dovere di essere ancora più offensivi, a causa di quello che io pensavo fosse una domanda e che loro hanno interpretato come un inno all'omofobia.

E poi?

Dopo una notte insonne, con lo stomaco per la strada di un'ulcera, ho deciso di cancellarmi dal forum, salvo poi ricordarmi che avevo aperto come moderatrice una discussione sul femminicidio. Mi sono nuovamente iscritta per informare le utenti della mia decisione di cancellarmi dal forum e che non avrei più commentato per rispondere alle loro affermazioni su un tema a me molto caro, spiegando perché e dicendo quanto avvenuto in un'altra pagina. Non me la sentivo di sparire dalla circolazione così, senza fare parola con nessuno, come una criminale. Mi pareva scorretto verso chi partecipava alla discussione da me aperta.

Però?

La stessa persona che partecipava alla mia discussione e che ha insultato i miei 2 interventi invece di dirmi perché non era d'accordo, mi ha praticamente insultato per l'ennesima volta, travisando volutamente il mio intento di congedarmi dal forum e dandomi in soldoni della vigliacca perché avevo pubblicato questo post in un posto dove, a suo dire, ero certa di non incontrare opposizioni, prendendo fischi per fiaschi.
Dopo pranzo, ho deciso di ritornare, per rispondere all'ennesima maleducazione ma ho scoperto che questa eroina a mia insaputa mi aveva fatto bannare dal forum.
Chiariamoci. Io non mi aspetto che qualcuno sia completamente d'accordo con me ma mi sembra sano, in un mondo civile, che si usi un minimo di educazione, indipendentemente da ciò che si dice. Persino se uno dice una tesi indifendibile, deve essere contraddetto con cortesia ma a quanto pare l'educazione è sentita come sinonimo di debolezza e vale solo per alcuni contesti quando invece è un valore universale.





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