Vorrei sfatare un mito, prima di tutto. Se qualcuno crede che l'università preveda un orario più rilassato del liceo, devo informarvi che, esperienza costruttiva a parte, si tratta di una leggenda metropolitana. Prevede infatti un duro impegno, almeno con il fine di riuscire a ottenere una laurea che si spera possa essere spesa nel mondo del lavoro. Non è semplice, soprattutto con la disoccupazione e con il dato di fatto che la politica castra ogni iniziativa che possa in qualche modo istradare nella direzione professionale che si spera di fare, come l'insegnamento. Inoltre, c'è pure la negativa congiuntura economica.
Chi studia ha comunque delle difficoltà non da poco.
Prima di tutto, combinare bene lezioni e orari lavorativi. Premesso che il trend generale è la flessibilità ad oltranza, occorre mettere subito in chiaro che non sempre il datore di lavoro sarà disposto a venire incontro alle tue esigenze. Indubbiamente non deve essere al servizio tuo, come una sorta di cavalier fedele ma è anche possibile che il rispetto dell'orario di lavoro ti porti a saltare qualche lezione...ed allora il guaio è che tu non riesca a salvare capra e cavoli.
In secondo luogo, la paga.
Tenere in piedi il bilancio mensile, con i pagamenti del lavoretto può essere molto arduo e spesso si rende necessario aggiungere un extra con i lavoretti estivi o, molto più probabile, con il sostegno delle famiglie.
In ogni caso, qualcosa può essere comunque fatto.
Le possibilità più a portata di mano sono comunque queste.
- Il cameriere. Ho spesso visto diversi studenti che nel fine settimana lavorano nelle pizzerie o nei ristoranti. Il lavoro non richiede mansioni particolari, soprattutto in mancanza di personale. Spesso, infatti, nei giorni dove la clientela è maggiore, assumono le persone solo per quello specifico giorno. La paga è piuttosto variabile ma quello che forse potrebbe costituire un problema è se il datore di lavoro ti mette in regola o meno. Non poche volte ho visto i locali farsi improvvisamente deserti all'arrivo della finanza. In ogni caso, questo lavoro è uno dei più gettonati e, soprattutto intorno alle università i locali non mancano. Pub, ristoranti, osterie, pizzerie, gelatai...la richiesta non manca e permette di farsi le ossa con un lavoro impegnativo. Il mio consiglio è comunque di sperimentare tutto questo durante le sagre estive. Se si ha idea di farlo come lavoretto per arrotondare i guadagni è una buona idea. Alle sagre, solitamente lavorano i volontari ma è comunque una buona mossa per farsi un'idea di cosa si fa. Consiglio comunque di scegliere un posto che permetta di lavorare tutti i week end. In questo modo, la paga a fine mese è regolare, come spiega benissimo il sito www.studentifuori.it
- Call Center. Onestamente sono abbastanza scettica su questa voce. Le cronache e le notizie a riguardo dei call center non ne danno una bella immagine ma ci sono comunque alcuni che lavorano bene. Consiglio in ogni caso di avere occhio.
- Volantinaggio. Mansione molto faticosa, viene pagata a tempo. Occorre un buon paio di scarpe, comunque.
- Raccolta di uva o olive. E'una possibilità che, a causa della crisi, incontra un'offerta molto ridotta. La domanda poi si riduce ulteriormente se il raccolto è scarso. Si tratta di una mansione in cui occorre del sano olio di gomito ma per lo studente può essere problematico in termini di orario. Essendo un lavoro stagionale richiede un impegno intensivo per buona parte del giorno ed è sconsigliato se ci sono delle lezioni o siamo in sessione esame.
- Promoter. Sono quelli che sorridono sempre per fare la promozione di un prodotto. Generalmente pagati 8 euro l'ora, come spiega il sito sopra detto, sono una possibilità soprattutto in occasione delle fiere o affini, dove la paga è fissa ma l'orario flessibilissimo.
- Le pulizie. In alcuni casi, vieni messo in regola e ti vengono versati i contributi per tutta la durata del periodo dall'agenzia che ti assume. Se sei in gamba, puoi essere richiamato. Per lo studente universitario può comunque incontrare problemi in termini di orari.
- Il baby sitter. Ha il pregio di permetterti di accordare il tuo impegno lavorativo con lo studio ma occorre una bella pazienza. Tra gli 8 e i 15 euro, come spiega il sito detto sopra.
- Ripetizioni. Una soluzione che ho adottato e che permette di regolare bene i tuoi impegni. Occorre mettere un annuncio nei negozi, all'università, nei licei o, meglio ancora in biblioteca, se proprio non hai il passaparola di un vecchio professore di scuola. Rigorosamente in nero, come tutti quelli detti sopra, ha una regolarità delle lezioni che varia a seconda del periodo dell'anno ma, se sei bravo/a, puoi anche garantirtelo per tutti i 365 giorni. Spesso la maggiore densità degli studenti è nei mesi estivi oppure nei periodi di valutazione del quadrimestre. Naturalmente occorre venire incontro a chi ha bisogno del tuo aiuto e serve una certa pazienza con chi ha necessita del tuo sostegno. Tendenzialmente, il prezzo minimo è dai 10 euro in su ma varia a seconda della materia e del titolo di studio in tuo possesso. Avendo fatto latino e greco, sono partita dai 15 euro l'ora e, potenzialmente, avrei potuto anche alzare la posta, una volta presa la laurea. Mi sono comunque rifiutata di farlo perché maggiore è il prezzo, minori sono le lezioni che faranno...quindi occhio a quanto chiedete.
- Servizio civile. Ha un determinato limite di età e varia a seconda del progetto. Consiglio di leggere attentamente il bando. Non ha la 13cesima e nemmeno la 14cesima e richiede un impegno annuale fisso. Solitamente intorno alle 5-6 ore giornaliere, secondo un orario che non puoi concordare. Prevede il versamento dei contributi pensionistici però. Non può essere fatto più di una volta e si viene pagati al mese 433 euro. Offre spesso una buona esperienza professionale. Ha come controindicazione comunque, il fatto che è spesso poco appetibile per quanto riguarda gli orari delle lezioni e gli esami, visto l'impegno.
CONCLUSIONE
I lavori che lo studente farà sono generalmente in nero, tranne qualche sporadica iniziativa /annuncio di qualche supermarket che offre, nei mesi estivi, orari fatti apposta per gli studenti, nei fine settimana a paga fissa. Non aspettatevi di avere i contributi pensionistici e, soprattutto, partite dal presupposto che difficilmente quel lavoro coprirà tutte le spese, se siete fuori sede. Spesso occorrerà destreggiarsi tra più cose ed è davvero difficile far quadrare i conti. Inoltre, non è nemmeno tanto strano che ciò possa interferire con la frequentazione degli studi.
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