LA FUNZIONE DEL CONGIUNTIVO
Allora, considerando che questo capitolo è stato lasciato un po' a sé stesso, forse è meglio dare un'ulteriore aggiunta allo studio di questo tempo così poco considerato.
Dopo aver parlato dei tempi del congiuntivo, dobbiamo dire che una delle sue caratteristiche più evidenti è il fatto che, tendenzialmente, è introdotto da congiunzioni come che. Non si tiene in piedi da sé ma deve essere accompagnato da questo tipo di particelle e, pertanto, non compare nelle frasi principali.
Per prendere dimestichezza con il congiuntivo, è bene, almeno agli inizi, usarlo con la congiunzione, evitando così delle forme sbagliate.
es. Io penso che tu abbia ragione. Corretto
Io penso che tu hai ragione. Sbagliato
La prima forma è corretta perché il congiuntivo mantiene la sfumatura del verbo della principale, che indica l'attività del pensiero. Il congiuntivo, del resto, è il tempo dell'ipotesi, dell'immaginazione, della riflessione, a differenza dell'indicativo che è il tempo della realtà.
Questo particolare purtroppo non viene percepito.
C'è sempre una minore sensibilità a questo tempo ed è un problema. L'influenza delle altre lingue, che hanno apparati verbali diversi dal nostro, non aiuta la sua conservazione.
Inoltre, la televisione non cura molto questo aspetto, con un linguaggio spesso poco corretto. Un secondo problema è che spesso il congiuntivo oscilla nei vari dialetti, con il risultato di essere un soggetto estraneo allo stesso linguaggio.
Un consiglio per un corretto uso del congiuntivo è di badare bene al verbo che regge queste forme. Premesso che il congiuntivo è il modo del pensiero, occorre considerare se il verbo della principale introduce una subordinata che indica un'azione pensata o una reale.
E'più difficile da spiegarsi che da vedere, anche perché l'indicativo, talvolta, propone forme corrette. Quello che davvero si perde è la sfumatura, tipica del congiuntivo, di chi, affermando qualcosa, conserva comunque fino all'ultimo il presupposto che ciò che dice vale per lui ma non necessariamente per l'altro.
Questa è sicuramente la vera bellezza di questo modo verbale.
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