Contratto Fatale
Autore:Jennifer Probst
Edizione:Corbaccio
Costo: 13,90 euroGenere: Letteratura erotica
Trama: Il miliardario italiano Michael Conte deve trovare una moglie a tutti i costi per permettere alla sorella di sposarsi: queste sono le regole imposte dalla sua famiglia, che lui antepone a tutto. E quando scopre che l'amica e fotografa Maggie Ryan sarà a Milano per fare un servizio di moda, decide di presentarla ai suoi come la sua fidanzata. Che importa se Maggie è una donna emancipata, indipendente e dominatrice...E che importa se Maggie è l'ultima persona che Michael vorrebbe come moglie, anche se è la prima che vorrebbe nel suo letto! Convinta del fatto che Michael sia in realtà innamorato della sua amica nonché cognata Alexia, Maggie decide di stare al gioco, purché lui stia lontano da Alexia. E anche se non è affatto attratta da Michael, che le sembra troppo freddo e prepotente. Certo, una volta che i due sono arrivati in Italia, le cose sembrano assumere tutta un'altra prospettiva e fra Maggie e Michael si crea una tensione erotica inimmaginabile e insostenibile...
RecensioneIl secondo capitolo della saga della Probst comincia da dove è terminato il primo, Contratto Indecente. La storia si sposta da New York all'America con due protagonisti che nel primo libro hanno avuto uno spazio di comprimari. I personaggi principali sono abbastanza accattivanti e diversi da Alexia e Ryan del primo capitolo. Lei è una donna che si è fatta da sé e che, come il fratello, ha pagato salato il comportamento pessimo dei genitori. Lui ha invece un fortissimo senso della famiglia, anche se il dovere lo ha spinto a rinunciare a tutte le cose che amava.
Questi sono gli elementi salienti di Maggie e di Michael che in questo capitolo perde la maschera da latin lover. Ammetto che alcune cose mi hanno lasciato perplessa, come la scelta della location italiana: Brescia. Nominalmente, la città è quella ma il luogo descritto ha tutte le caratteristiche stereotipate del mondo italiano, vagamente meridionale, immaginato dagli americani: senso della famiglia, la donna sottoposta all'autorità del capofamiglia, il rispetto della tradizione ecc... Per noi lettori e lettrici italiane questa cosa stona un po' ma credo che dobbiamo guardare oltre e goderci la storia per quello che è. Una questione di lana caprina, insomma.
Il racconto, a parte questa scelta, scorre liscio come l'olio, senza stonature o passaggi forzati. Anche la vaga, molto vaga, scena che si ispira al Sadomaso, senza esserlo nemmeno un po', è particolarmente accattivante, ironica e giocosa, quasi da burlesque. La Probst sa il fatto suo nel miscelare eros, sentimenti e ironia. Anche questo romanzo, i problemi di coppia hanno una base abbastanza realistica e vengono affrontati come tali. L'originalità pecca un po', in quanto i clichés abbondano ma occorre dire che sono posti in modo magistrale e anche questo conta. Credo che accorpare la Probst alla scia delle 50 Sfumature sia un errore grossolano.
Il sesso nei due romanzi di questa trilogia c'è ma è qualcosa di piacevole e non fine a sé stesso. L'autrice prepara il terreno con maestria, prima di passare alla parte fisica, secondo la migliore delle tecniche di scrittura erotica: creare uno sfondo. Cosa che avviene anche qui. La formula narrativa è la stessa del primo libro ma, considerando che il titolo della saga ha a che vedere con lo sposare un milionario, penso che sia ovvio che vi siano delle somiglianze di fondo.
Personalmente, ci sono molti approfondimenti sulla psicologia dei personaggi, a scapito forse della leggerezza.
La differenza rispetto a Contratto Indecente è forse questa. Alexia e Ryan sono molto più impacciati e ingenui forse, cosa che dona alla storia maggiore brio. Meg e Michael invece sono personaggi più spigolosi, con quella fame d'affetto e di comprensione che non si riscontra nella prima coppia. Il peso dell'assenza di una famiglia è più gravoso in Meg che in Ryan, il quale ha sofferto maggiormente l'inettitudine del padre. Meg ha subito entrambi i coniugi, rendendo il tutto più duro e cupo. Michael è invece schiacciato dal senso del dovere verso la famiglia, dietro all'apparenza espansiva e giocosa. La Probst, comunque, non indulge in questo tipo di elementi ed evita il melò come la peste. Poteva farlo ma non è andata così. Prudentemente, ha scelto di mantenere l'equilibrio originale, lasciando che i due personaggi risolvessero le cose con il dialogo. Una scelta molto intelligente e sensata che evita quegli inutili drammi che tuttora si leggono in giro. Consiglierei questo libro a coloro che hanno letto le 50 Sfumature o ai seguaci di Twilight...giusto per disintossicarsi un po'.
VOTO: 8 1/2
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