Posso affermare, senza sbagliarmi troppo, che questo è il film migliore.
La regista è di casa per questo genere di argomenti (non per i vampiri ma, di certo, per i temi adolescienziali) e la qualità del prodotto si vede, alla grande. La pellicola verte su toni freddi e opachi, ricreando un'atmosfera vagamente dark che si accorda bene con le creature soprannaturali del libro. La Stewart è molto brava e, senza esagerare troppo, si può dire che ha fatto tutto e forse anche di più per la resa finale del personaggio.
Le difficoltà non erano poche.
Il libro è in prima persona e questo nella resa cinematografica si sente.
I piani della trama che, nella versione scritta, sono uno solo, nel film devono essere reinventati, come si vede nei cattivi di turno. La Meyer fa acenni, ai vari episodi che anticipano l'ingresso degli antagonisti, mentre nel film questo evento deve essere proposto in modo diverso, con fotogrammi e scene assolutamente reinventate.
Inoltre, il fatto che la protagonista, per la scelta narrativa e anche per difetti di trama, non abbia una personalità di spessore ma, al contrario, assolutamente priva di convinzioni e opinioni (come si vede dal libro, le sue idee nascono come riflesso degli altri personaggi) evidenti, determina una difficoltà di resa, in campo drammatico.
L'attrice, a questo proposito, fa davvero un buon lavoro, concentrandosi sulla natura introversa di Bella, l'elemento distintivo di questo carattere. Come ho già spiegato, non penso che sia semplice rendere questi personaggi e sono tuttora convinta che la resa cinematografica è stata una scommessa ed un azzardo insieme.
La ragione è che il film, provenendo da uno scritto non proprio ben costruito nelle sue parti essenziali, invece di celare i difetti, li esalta. La trama è assolutamente statica ma ciò non rappresenta un vero problema nel primo libro, molto meglio curato dei seguenti. Si tratta di un film con adolescienti e questo dà una maggiore indulgenza alla cosa.
La regista è stata molto brava a questo proposito ma dobbiamo ammettere (soprattutto considerando che i registi dei film successivi non sono proprio dei novellini) che ha avuto minori difficoltà perché, strutturalmente, la cosa è ben costruita. I veri problemi si notano nei film successivi.
I piani della trama che, nella versione scritta, sono uno solo, nel film devono essere reinventati, come si vede nei cattivi di turno. La Meyer fa acenni, ai vari episodi che anticipano l'ingresso degli antagonisti, mentre nel film questo evento deve essere proposto in modo diverso, con fotogrammi e scene assolutamente reinventate.

Inoltre, il fatto che la protagonista, per la scelta narrativa e anche per difetti di trama, non abbia una personalità di spessore ma, al contrario, assolutamente priva di convinzioni e opinioni (come si vede dal libro, le sue idee nascono come riflesso degli altri personaggi) evidenti, determina una difficoltà di resa, in campo drammatico.
L'attrice, a questo proposito, fa davvero un buon lavoro, concentrandosi sulla natura introversa di Bella, l'elemento distintivo di questo carattere. Come ho già spiegato, non penso che sia semplice rendere questi personaggi e sono tuttora convinta che la resa cinematografica è stata una scommessa ed un azzardo insieme.
La ragione è che il film, provenendo da uno scritto non proprio ben costruito nelle sue parti essenziali, invece di celare i difetti, li esalta. La trama è assolutamente statica ma ciò non rappresenta un vero problema nel primo libro, molto meglio curato dei seguenti. Si tratta di un film con adolescienti e questo dà una maggiore indulgenza alla cosa.
La regista è stata molto brava a questo proposito ma dobbiamo ammettere (soprattutto considerando che i registi dei film successivi non sono proprio dei novellini) che ha avuto minori difficoltà perché, strutturalmente, la cosa è ben costruita. I veri problemi si notano nei film successivi.
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