NEW MOON
ovvero
IL MATTONE DELLA NUOVA LUNA
parte 2
Nella prima parte, ho dato spazio soprattutto alla forma del libro, con lo scopo di dimostrare che il regista non poteva avere tutte le colpe del risultato finale deludente.
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Didascalia per vedere i personaggi più rilevanti di questa storia |
Uscito nel 2009, non ha riscontrato un grosso successo nelle sale, se confrontato con Twilight. La colpa è parzialmente imputabile al periodo dell'uscita, ovvero l'estate (le fan saranno pure annichilite dal fascino dei due attori protagonisti ma, quando ci sono trillioni di gradi all'ombra, non sono così fesse da andare al cinema, anche se c'è l'aria condizionata) ma, considerando che i personaggi non invecchiano e gli attori sì, questa fretta era inevitabile.
A casa mia, esiste però un detto: la gatta frettolosa fece i gattini ciechi.

Scena di Twilight
e New Moon, come i primi tre film della saga, segue questo triste destino. Se il primo è ben fatto, il secondo comincia a fare cilecca. Intendiamoci, New Moon è dinamico come un biscotto plasmon, quanto a narrazione ed il regista, per quanti difetti abbia, ce l'ha messa tutta, rispettando la trama. Uno dei punti deboli della storia è la luce della pellicola. New Moon non ha assolutamente niente di dark e, se Twilight riesce a mascherare la cosa con toni freddi ed opachi, il secondo film non mantiene questa atmosfera.
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Scena di New Moon |
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Edward in New Moon (no, non è un mimo o un pierrott...) |
In questo film, invece, Edward sembra un mimo e la sua messinscena di apparire umano fa cilecca.
La differenza, come potete vedere, è lampante. La saga di Stephenie Meyer è lontana anni luce dall'immagine del vampiro canonico e Twilight compensa la cosa con una pellicola opaca e dai toni freddi, che ben si intona all'atmosfera. Catherine Hardwicke dimostra di entrare bene in sintonia con la storia e, avendo la fortuna di lavorare al primo libro della saga, non deve nemmeno aver a che fare con il forte taglio introspettivo o quasi di New Moon. Resta comunque evidente che, con l'uso di pellicole così chiare, quasi pastello, l'effetto del fantastico assume un ruolo quasi straniante e fittizio. Edward sembra un manichino su cui è stata passata una mano di vernice e perde quell'aurea algida ed eterea che si trova nel primo film.
Ripeto, la trama non è curata ma qualche ritocchino poteva essere fatto...e senza nemmeno grossi costi. Chris Weitz non è la Hardwicke e queste sottigliezze, che darebbero un filo di serietà e spessore anche agli scivoloni narrativi della storia, non ci sono. Una buona pellicola avrebbe evitato al lettore di concentrarsi troppo sulla trama inesistente ma il regista, a differenza della Hardwicke, non ha avuto lo stesso feeling con la storia ed il risultato si vede. Anche la scena dei mutaforma risulta fittizia. I grossi lupi della Meyer nel film appaiono dei giganteschi peluche, buoni per un film di animazione ma non certo per un racconto che pretende di usare personaggi del cinema horror o dark. Una pellicola più scura e opaca, avrebbe dato inoltre all'ambientazione un aspetto inquietante, come avviene nel primo film.
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Mutaforma Quileute prima di andare dal veterinario |
In questo film, l'atmosfera sospesa, fredda e quasi impersonale di Twilight va a farsi benedire e se nel primo si aveva una parvenza di horror, nel secondo la cosa sparisce. Nulla, niente da fare.
La seconda delusione, a mio parere, è stata la scena dei Volturi. Da brava toscana quale sono, mi sono fischiate le orecchie, quando ho visto Montepulciano al posto di Volterra...anche se questa è un'inezia, una questione di lana caprina. Ne parlerò meglio nel terzo post sulla questione.
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